SCHEDA
Titolo: La Luna
Regia: Enrico Casarosa
Sceneggiatura: Enrico Casarosa
Montaggio: Steve Bloom
Musiche: Michael Giacchino
Durata: 7 minuti
IL REGISTA- Enrico Casarosa, genovese trapiantato a San Francisco, story editor in Pixar dal 2002. Dopo aver lavorato su lungometraggi come “Ratatouille”, “Cars” e “Up”, gli viene affidata la regia di un corto: è il primo italiano che firma un corto per la major di Steve Jobs.
LA STORIA- un bimbo, suo padre e suo nonno sono in mare aperto a bordo della piccola imbarcazione Luna per fare il lavoro di tutti i giorni. Intanto, dalla linea dell’orizzonte emerge maestosa la luna, quella vera. Giunti a largo, l’omone grosso e baffuto porge a suo figlio l’àncora e poi tira fuori da un baule una scala che sembra non finire mai. Il resto va visto e ascoltato.
WOW!- “Wow” non significa nulla lo so, ma è l’unico termine che rende bene l’idea delle immagini e delle musiche (Michael Giacchino) di questo corto. Sembrava che gli short movies Pixar avessero un po’ perso la magia e che le cose migliori della major di Steve Jobs fossero ormai da ricercare nei lungometraggi. Ci volevano uno story editor genovese e una barchetta dal sapore così “nostrano” per invertire la rotta. Tra i tanti modi in cui si può raccontare una favola, Casarosa e il suo staff scelgono quello più maturo: nessuna lezione sottesa alle immagini, ma le immagini stesse come lezione. Sognare ad occhi aperti per il semplice gusto di farlo, rivivere le emozioni dell’infanzia con lo stesso stupore.
RIFERIMENTI- Le Cosmicomiche di Italo Calvino, “Il Piccolo Principe”, Fellini, il surrealismo, l’Italia, la Liguria.
L’OSCAR MANCATO- All’ultima cerimonia degli Oscar, la statuetta nella categoria “Miglior cortometraggio d’animazione” è andata a “The fantastic flying books of Mr. Morris Lessmore”, diretto da William Joyce e Brandon Oldenburg (Moonbot Studios), davanti proprio a “La Luna”, “A Morning Stroll” di Grant Orchard e “Wild Life” di Amanda Forbis e Wendy Tilby.
di Giuseppe Piacente
————————————————————————————————-
Quando finisce, hai l’impressione di averlo sognato
Trackbacks/Pingbacks