CINEMA. TARTARUGHE NINJA, di J. Liebesman

Film: Tartarughe Ninja (Teenage Mutant Ninja Turtles)

Regia: Jonathan Liebesman,

Anno: 2014

Cast: Megan Fox, Whoopi Goldberg, Noel Fisher, Jeremy Howard, Pete Plszek, William Fichtner

 

GIOCATTOLONE- Le Tartarughe Ninja sono tornate. A dire il vero, chi scrive era già appostissimo così, coi cartoon e i film degli anni ’90. Avete presente la trilogia con l’animatronic che dava vita a distanza ai pupazzoni? Ma cosa volete… viviamo in un’epoca di reboot, remake ecc… Vuoi che qualcuno non pensasse a loro? Quel qualcuno è, manco a dirlo, Michael Bay. Sorpresi? No? Neanche io. In realtà la regia dè di John Liebesman, ma dopo neanche un secondo ci si accorge che la manona di Bay (accreditato qui “solo” come produttore) c’è e si vede.

APRIL O’NEAL: FROM ZERO TO HERO- Basato sui fumetti di Kevin Eastman (che qui interpreta un dottore) e Peter Laird, la storia originale è stata decisamente modificata per semplificare il tutto e lasciare più spazio possibile a tre cose: l’azione, la bella protagonista e il suo sedere da urlo. Il Giappone feudale compare per una frazione di secondo su di un drappo appeso al muro del magnate Eric Sacks e la diatriba tra il maestro Hamato Yoshi e Oroku Saki (poi divenuto Shredder) è tagliata via con la katana dalla sceneggiatura. April O’Neal è (inspiegabilmente?) al centro di tutto. La vita della giovane giornalista in cerca dello scoop, interpretata dalla bomba sexy Megan Fox, qui è intrecciata a doppio filo con i fatti più importanti della sceneggiatura. April è protagonista nel presente e ancora di più nel passato delle tartarughe ninja: ci giocava prima della loro mutazione, le salva dopo l’incendio che costa la vita a suo padre, loro inconsapevole creatore ecc.

REBOOT- Se i personaggi sono quasi tutti “abbozzati” e lanciati nella mischia senza un vero coinvolgimento da parte dello spettatore, dal punto di vista estetico il film si difende bene, con un design riveduto e corretto dei mutanti. Adesso Don, Leo, Raph (gigantesco e incazzoso) e Mickey non sono “tutti identici d’aspetto” come cantava la sigla dei vecchi cartoon ma ciascuno ha la sua stazza, la sua fisionomia, i suoi gadget e, in rigoroso ordine d’importanza, la sua personalità. Splinter è finalmente un topo gigante, non la strana creatura antropomorfa vista oltre 20 anni fa nei film, anche se i suoi movimenti appartengono sempre alla stessa persona (l’attore nano Danny Woodburn). Shredder è un colosso di metallo in stile Transformers che lancia lame che gli tornano indietro come boomerang. La regia di Liebesman non è un granché, specie quando segue i diktat di Bay e si fa inspiegabilmente frenetica nei momenti tranquilli e rallentata in quelli concitati. Nel cast, oltre alla bella Fox, ritroviamo Whoopi Goldberg, invecchiata e ingrassata, in un ruolo piuttosto marginale che non le rende il giusto omaggio. Bene invece William Fichtner.

CHE PIZZA!- Diciamolo subito: Tartarughe Ninja diverte ma non molto e questa risulta una pecca. L’impressione è che chi ha scritto i dialoghi non abbia sfruttato appieno il potenziale comunicativo delle Ninja Turtles specie di Mickey, da sempre il simpaticone del gruppo. La sua verve e quella irresistibile attitudine ad inebetirsi di fronte alle cose buffe si limita qui a una, massimo due situazioni: un po’ pochino. Le battute ci sono ma nel complesso il film risulta piuttosto avaro di situazioni brillanti e tutto sembra fin troppo telefonato perfino per un adolescente, specie in un periodo come questo in cui i cinecomics Marvel ci sommergono letteralmente di ironia brillante dello stesso genere. Insomma Michelangelo oggi deve vedersela con gente come Tony Stark/ R. Downey Jr e onestamente non c’è gara. A peggiorare le cose c’è anche un doppiaggio italiano debole e monocorde, reo di far perdere diversi punti al film rispetto alla pellicola in lingua originale, ma non è una novità. Il film è pensato per un pubblico giovane, ben confezionato, con un po’ di artwork di buon livello all’inizio e un altro po’ alla fine. Ottimo il pezzo rap sui titoli di coda (perché non inserirlo prima?). Forse sono i miei 34 anni che parlano, ma io continuo a preferire la vecchia trilogia e i cartoon. Tuttavia, questo Ninja Turtles non è da buttare. Cowabun… ok, fine.

5,5

di Giuseppe Piacente

PER CAPIRE L’IMPORTANZA DELLE TARTARUGHE NINJA SULLA MIA GENERAZIONE GUARDA IL VIDEO QUA SOTTO:

 

Author: copyisteria

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