CINEMA. SOLE A CATINELLE, di G. Nunziante

Film: Sole a catinelle

Regia: Gennaro Nunziante

Anno: 2013

Cast: Checco Zalone, Aurore Erguy, Miriam Dalmazio, Robert Dancs, Ruben Aprea

Zalone è un indolente rappresentante di aspirapolveri fresco di divorzio che promette a suo figlio di regalargli una vacanza da sogno qualora il ragazzino termini l’anno scolastico con la media del 10. La cosa, puntualmente, accade e così papà Checco è costretto a portare in vacanza suo figlio Niccolò nonostante le risorse economiche siano quelle che sono.

L’idea è quella di portare il pargolo in Molise da una vecchia zia e, nel mentre, cercare di “piazzare” qualche aspirapolvere. E’ l’inizio di un’avventura che dal Molise porta a Cortina.

“PAPA’ TI PORTA IN UN BEL POSTO… INDOVINA… SEI LETTERE”- Buona parte delle riprese di Sole a Catinelle sono state girate in Molise lo scorso Agosto, in collaborazione con Molisecinema. La sacralità di alcuni borghi e delle colline è esaltata dal lavoro di Agostino Castiglioni (fotografia). Il Molise, in particolare il casale desolato e selvaggio nei pressi di Casacalenda, è un azzeccatissimo scenario da road-movie di provincia. 

SQUADRA CHE VINCE…- Dopo i successi al botteghino di “Cado dalle nubi” e “Che bella giornata”, Luca Medici/ Checco Zalone e Gennaro Nunziante confezionano un altro lungometraggio dal titolo nazional-metereologico che fa subito registrare numeri da capogiro al botteghino (oltre 30 milioni di euro nei primi 10 giorni di programmazione in più di 1200 sale).

CATTIVISSIMO ME- “Scherzando puoi dire tutto, anche la verità”. A dirlo non è stato Checco Zalone ma Sigmund Freud, il padre della psicologia moderna. Il grande vantaggio dei comici è che, divertendo, possono dire esattamente ciò che pensano e Zalone ne è un esempio emblematico. L’attore pugliese martella sardonico sui temi più cari alla sua comicità (definita da molti, piuttosto a ragione, filoberlusconiana, oltre che omofoba e razzista). Nel mirino del cabarettista di Zelig ci finisce in primis la fantomatica Crisi economica, che qui sembra essere quasi esclusivamente imputabile alla sinistra degli ultimi due decenni, quella del comunismo che fa rima con consumismo. Ma non mancano stilettate all’alta finanza, al mondo delle banche, all’arte e, non glie ne voglia Freud, alla psicologia in genere come disciplina. Populismo? Sicuramente sì, ma in fondo si perdona tutto ad un film che fa davvero tanto tanto ridere.

IN VIAGGIO CON PAPA’- La vera novità di Sole a Catinelle è l’autocritica, finora neanche abbozzata in un film scritto del duo Nunziante/Medici. La “trovata” di sceneggiatura che ha reso visibile l’autocritica è soprattutto quella di aver affiancato al personaggio principale una spalla ideale, suo figlio Nicolò (l’attore rumeno Robert Dancs): un tipo sveglio, intelligente e sempre pronto a farsi beffe dell’ignoranza sfacciata del padre spesso senza che egli neanche se ne accorga. Checco e Nicolò sono una coppia che funziona. Il risultato è che il personaggio di Checco Zalone esce da questo film un più umano rispetto ai film precedenti, pur nelle sue consuete rozze vesti.

LA FORMULA SCACCIACRISI- Come da tradizione, Checco parla alla “pancia” del paese, come lui stesso dice in un momento particolare del film. Quando il comico barese prende la parola nel bel mezzo di un talk show all’aperto con ospite un triste magnate dell’industria, sembra di rivivere i fasti de “La corazzata Potemkin è una cagata pazzesca” di fantozziana memoria. La Crisi di cui parla Zalone nel suo film è mentale prima che economica. E’ una crisi d’ottimismo imputabile per buona parte alla sinistra disfattista degli ultimi 20 anni, ben incarnata dalla figura dell’ex moglie sindacalista interpretata da Miriam Dalmazio.

Non sarà la commedia del secolo, ma Sole a Catinelle è Checco Zalone at his best. Un film leggero come l’aria, un’aria buona (sebbene non propriamente “sana”) come quella del Molise. Un’aria che diverte, diverte tanto, rigenera, non aria fritta e questo basta e avanza in tempi di crisi.

 7

di Giuseppe Piacente

Author: copyisteria

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  1. CINEMA. Sole a catinelle. Intervista all’autore del backstage molisano | - [...] non spetta a me: tocca agli spettatori dirci se è noioso o meno. Tutt’Italia ha visto Sole ...

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