CINEMA. GODZILLA, di G. Edwards

Film: Godzilla

Regia: Gareth Edwards

Anno: 2014

Cast: Aaron Taylor Johnson, Bryan Cranston, Ken Watanabe, Juliette Binoche

A 60 anni esatti dalla sua prima apparizione cinematografica, il mostro creato da Ishir Honda torna ad emergere dal fondo degli abissi per ricordarci che la natura non è proprietà dell’uomo e che questa convinzione può portare all’autodistruzione di massa.

Dopo aver stupito critica e pubblico col film Monsters (2010), Gareth Edwards si guadagna la regia di un franchise planetario passato attraverso una miriade di epigoni, sequel, cloni più e meno riusciti. Uno degli ultimi della lista è quello firmato da Roland Emmerich (Godzilla; 1998), di cui però ricordiamo una colonna sonora discreta (“Deeper underground” di Jamiroquai era un bel pezzo. VEDI VIDEO IN BASSO), un mostro dal cranio molto allungato che sembrava quasi un omaggio al compianto H.R. Giger, e poco più.

PIU’ GROSSI SONO…- Visivamente, il ritorno del pupazzone giapponese più famoso del mondo convince eccome. La regia è nel complesso molto buona e regala sporadici tocchi di classe (vediamo per la prima volta il kaiju seguendo la traiettoria di un fumogeno) e la fotografia indugia su tonalità scure e bagliori apocalittici (bellissima la scena del lancio in paracadute). Godzilla è alto più di 100 metri, combatte fino allo strenuo delle forze contro i Muto, sputa raggi atomici dalla bocca, insomma fa finalmente tutte quelle cose che faceva il mostro originale del 1954, senza che questo però risulti poco credibile oppure scollegato rispetto alle scene con gli attori in carne e ossa. Tutto è molto cupo, sinistro ed attinge a piene mani dal Godzilla originale che era innanzitutto un monster movie e poi anche una storia di uomini. Gareth Edwards adotta un approccio molto simile a quello che Peter Jackson aveva avuto nei confronti di King Kong, costruendo un film di mostri in piena regola. Non ditemi che lo scontro “uno vs due” non vi ha ricordato la lotta di King Kong contro i T-Rex. Eppure è da qui che vengono, forse, i maggiori rimpianti. Se l’operazione di attualizzare Godzilla senza snaturarlo può dirsi pienamente compiuta, il film perde drasticamente mordente quando i mostri sono fuori dalla scena.

Quando Godzilla e i Muto si ritrovano faccia a faccia con gli umani, e succede più di una volta, i secondi sono pressoché invisibili agli occhi dei Kaiju. É il senso del film: noi non siamo nulla al cospetto della forza della natura.

MONSTERS & CO.- Aaron Taylor Johnson (Kick Ass, Avengers- Age of Ultron), Bryan Cranston (Breaking Bad), Juliette Binoche (Chocolat), Ken Watanabe (L’Ultimo Samurai): il potenziale del cast è di prim’ordine. Il dramma familiare che coinvolge lo scienziato visionario interpretato da Bryan Cranston e suo figlio svolge dignitosamente il compito di far salire il pathos in attesa che la bestia, anzi le bestie, si palesino. Tra le intuizioni più felici di questo film c’è senza dubbio l’idea di mostrare i Muto prima di Godzilla, disorientando un pochino lo spettatore e rafforzando l’attesa di vedere finalmente il dio/ mostro.

GODZILLA VS KING KONG VS PACIFIC RIM-  “Godzilla contro King Kong contro Pacific Rim” non è il titolo di un clamoroso crossover cinematografico, ma solo un brevissimo confronto tra tre creature cinematografiche particolarmente amate nella storia del cinema. E’ la dimostrazione di quanto tre monster movies possano scaturire da tre tematiche molto diverse e quasi in contrasto tra loro. Se King Kong è un film sull’arte e sulla Bellezza e Pacific Rim è l’esaltazione dell’uomo e del suo ingegno, Godzilla è una pellicola profondamente ambientalista che ridimensiona l’essere umano nelle gerarchie millenarie della natura.

Se penso a quella boiata di Roland Emmerich, questo è il Godzilla definitivo “senza se e senza ma”. Se però consideriamo che nel frattempo ci siamo sciroppati colossi del genere quali King Kong (P. Jackson) o Pacific Rim (G. Del Toro), il lucertolone dal collo finalmente abnorme non “aggiunge” molto alla scena dei monster movies. Il voto è una sorta di media matematica tra l’8 delle scene coi mostri e il 6 delle scene con gli umani.

7

di Giuseppe Piacente

Author: copyisteria

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