CINEMA. FAMIGLIA ALL’IMPROVVISO, di H. Gelin | Gente allegra, dio l’aiuta

Film: Famiglia all’improvviso, istruzioni non incluse

Anno: 2017

Genere: commedia

Cast: Omar Sy, Clemence Poesy, Gloria Colston, Antoine Bertrand

Sei anni fa Quasi Amici, storia di un ricco paraplegico che viene salvato dalla verve di un ragazzone piombato lì quasi per caso, commosse il pubblico francese e trasformò Omar Sy in una stella di prima grandezza. Sull’onda di quel successo, divenuto presto fenomeno di massa, si inserisce Famiglia all’Improvviso, firmato da Hugo Gelin (classe ’80), figlio d’arte alla sua prima vera prova del nove.

Famiglia all’improvviso

Qualcuno qui sta per mettere su famiglia.

Demain tout commence (titolo originale) è già campione d’incassi in Francia e in queste settimane è alla prova delle sale italiane con il nome di Famiglia all’Improvviso, istruzioni non incluse- traduzione incredibilmente simile ad un altro film del 2012 con Chris Pine ed Elizabeth Banks.

Gelin non cerca soluzioni innovative ma affida le fortune di questo film alla carica e all’energia di un vero istrione, oltre che alla pulizia di una scrittura a metà tra fiaba moderna e commedia anni ’90. Nonostante alcune derive drammatiche, il film si inserisce appieno nel filone della commedia classica, con Omar Sy a perfetto agio nel ruolo di mattatore assoluto, quanto di più simile ad Eddie Murphy l’Europa abbia mai esportato (Murphy viene anche citato).

Famiglia all’improvviso, istruzioni non incluse è un film scritto apposta per Sy, intorno a lui, per rafforzare la sua maschera scanzonata e sciupafemmine nell’immaginario collettivo e ribadire che leggerezza, coraggio e una giusta dose di superficialità possano essere davvero le chiavi per affrontare qualsiasi difficoltà della vita. Il punto di vista, quando c’è lui, è sempre sfacciatamente maschile.

Famiglia all’improvviso racconta le vicissitudini di Samuel, p.r. di successo che si gode la vita al massimo senza l’ombra di una responsabilità finché una vecchia fiamma (Clemence Poesy) gli sconvolge la vita lasciando tra le sue braccia una figlia che sembra piombata dal cielo. E’ solo il primo di tanti punti di svolta.

Nonostante la pellicola affronti il tema del cambiamento, della crescita e dell’amore verso i figli, non interessa tanto far luce sugli stenti e sull’esperienza visiva dura e drammatica (come avveniva ad esempio per La Ricerca della Felicità dell’accoppiata Muccino/Smith) quanto piuttosto riflettere sul valore dell’improvvisazione, sulla casualità della vita vista attraverso il filtro costante della commedia. Protagonisti e spettatori sono chiamati a prendere posizione ma in questo caso farlo è facile facile, quasi scontato, perchè il film ci dice senza mezzi termini da che parte stare e con chi. Si potrebbe quasi arrivare a dire che il film esalti la figura paterna toutcourt. Anche i personaggi che Sam incontra sul suo cammino, tutti ottimamente integrati, non fanno che rafforzare questa tesi. Il mondo gay, poi, ne esce ancora una volta alla grande grazie a Bernie, amico vero e personaggio spassosissimo. Il modo in cui Sam e Bernie si conoscono e poi il modo in cui poi le cose si evolvono, è già di per sé un bello schiaffo all’omofobia. Ottima anche la performance della giovanissima Gloria Colston.

I personaggi sono perfettamente caratterizzati e il film è un cerchio chiuso, godibilissimo, divertente e triste come solo le migliori commedie sanno essere, nonostante si porti appresso un alone vintage. Un successo di pubblico assicurato, ma come si dice: “Gente allegra, dio l’aiuta”. 

 

 

 

Author: copyisteria

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