CINEMA. EX MACHINA, di A. Garland | Le macchine ribelli

Film: Ex_Machina

Regia: Alex Garland

Anno: 2015

Cast: Oscar Isaac, Alicia Vikander, Domnhall Gleeson

 

VUOI FARE UN GIOCO?- Un programmatore di 26 anni di nome Caleb si aggiudica un concorso intra-aziendale riservato agli impiegati di BlueBook e ha così l’onore di essere ospitato dal boss in persona, CEO del motore di ricerca più potente del pianeta. Caleb potrà così vivere una settimana fianco a fianco con Nathan, una specie di Mozart multimilionario della programmazione, nella sua esclusiva residenza di montagna. Ma il boss ha una particolare richiesta per Caleb.

A.I. A.I. A.I. L’AMOR- Quando le emozioni saranno riproducibili come un normale file digitale, cosa succederà al mondo? Dopo Spike Jonze (Her, 2013) e Neill Blomkamp (Chappie/Humandroid; 2014) anche l’ex sceneggiatore di Danny Boyle Alex Garland si inserisce nel filone sci-fi e lo fa scrivendo e dirigendo un thriller secco, che non vuole avere il tocco delicato di Lei/Her (Spike Jonze) ma che, come il film di Jonze, pone al centro della vicenda una lei, la protagonista, un’intelligenza artificiale donna che stavolta ha un corpo, sebbene trasparente e attraversato da cavi e apparecchiature luminescenti (Trucco: Sian Grigg). Al contrario della Lei di Jonze, la Lei di Garland ha un nome, Ava (inspiegabilmente Eva, nella traduzione italiana) ed ha anche un volto, la splendida Alicia Vikander. Il nostro Caleb, in accordo con Nathan, dovrà sottoporla ad un rigoroso Test di Turing per capire se finalmente la macchina sia diventata indistinguibile dall’essere umano. La cosa comporterà molte più implicazioni del previsto.

“Non sei mai uscita da questo edificio? – Potremmo farlo insieme”

IL TEMPO DELLE MELE CIBERNETICHE- Da sempre il genere sci-fi esplora il rapporto uomo-macchina e disegna scenari futuribili che mettono in gioco sentimenti umani, amore e intelligenza artificiale. Una macchina può provare sentimenti come una persona reale oppure esistono variabili troppo “umane” da poter essere riprodotte artificialmente? Cosa ci rende davvero umani? Una delle ultime pellicole ad aver preso posizione in merito è stata Automata (di G. Ibanez), dove l’IA era vista come un qualcosa destinato a sopravvivere all’essere umano stesso. In Ex Machina, lo sguardo di Ibanez trova una ulteriore parziale, cinica, conferma.

HER BODY- In Her, l’Intelligenza Artificiale era eterea (la voce sexy di Scarlett Johansson) e bramava un corpo al punto tale da “prestarsi” ad una donna reale estranea (una prostituta) per poter regalare al protagonista un’esperienza sessuale più completa. In Ex Machina, al contrario, il corpo di Lei c’è, si vede e può perfino fare sesso anche se il regista è abile a non mostrarci la scena ma a lasciarcela immaginare dalle parole di Nathan. Quello di Ava è un corpo artificiale ma estremamente funzionale ed attraente. Un corpo ingabbiato che è anche e soprattutto veicolo di riscatto sociale.

TREMATE, LE STREGHE SON TORNATE- Non è per niente una novità far coincidere AI e genere femminile al cinema (pensiamo a Metropolis di F. Lang). Se in Chappie/Humandroid l’AI era un bambino alle prese con l’adattamento ambientale, qui l’AI ha le sembianze di una giovane, bellissima prigioniera. E’ abbastanza forte l’introduzione della componente politica. I robot senzienti donna sono più di una, quasi un harem al servizio di Nathan e sono “donne oggetto” nel senso più pieno e letterale del termine. Da semplice macchina, Eva dovrà trasformarsi in “macchina ribelle” quasi alla stregua del T-X (Kristanna Loken) visto nel brutto Terminator 3, previa una presa di coscienza che sa quasi di sessantotto, nonostante il contesto storico sia un presente ultraavveneristico.

“Alex Garland mi ha contattato via mail e mi ha girato la sceneggiatura. L’ho letta tutta in un’ora e poco dopo ero a Londra, a casa sua, a discutere con lui del mio ruolo da protagonista nel progetto. In effetti è esattamente quello che succede al mio personaggio Caleb nel film”. Domnhall Gleeson

Grandiosi gli interpreti. Oscar Isaac (35) è perfetto nei panni del maschio alfa/ deus Ex-Machina. Il suo personaggio è uno strano ibrido dark a metà strada tra Bruce Banner e Mark Zuckerberg. Con lui Caleb, un po’ vittima un po’ no. A tenerli uniti non c’è tanto l’amicizia (Nathan mantiene sempre un certo freddo distacco) ma l’amore per la scienza e la voglia di superare per la prima volta nella storia dell’uomo il Test di Turing. Ottime conferme quelle dell’irlandese Domnhall Gleeson (32) e di Alicia Wikander (27).

La dimora di Nathan è un prodigio di design hi-tech che mescola zone calde e accoglienti ad altre ben più trasparenti e suggestive. La perfezione degli interni, al tempo stesso belli, comfortevoli ma anche asettici e sotterranei ha un che di kubrickiano (Mark Digby), specie quando il tutto è ripreso dal famoso “punto di fuga” che si avvicina molto lentamente allo spettatore aumentando il senso di alienazione. La regia, lenta per tutta la prima metà, riesce a trasmettere il clima di calma apparente, di pericolo incombente e insieme ad esplorare gli angoli bui della mente umana attraverso una sorta di perfezione formale ostentata a livello visivo.

Nella scrittura, asciutta e tesa, si avverte qualche piccolissimo colpo a vuoto, come quando Nathan ci spiega di aver realizzato il cervello di Eva assemblando miliardi di dati ottenuti monitorando tutti i devices del pianeta in maniera non proprio legale, ma senza scendere troppo nel dettaglio. Il risultato è comunque ottimo. La trama segue un filo di ambiguità costante che tiene col fiato sospeso lo spettatore, impaziente di scoprire cosa succederà, fino al colpo di scena finale.

TRA EX_MACHINA E IL PUBBLICO E’ AMORE VERO

Author: copyisteria

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