MUSICA. GIOVANNI ALLEVI si racconta a COPYISTERIA | Giovanni e gli haters

Il suo settimo album sinfonico (Sunrise, 2012) era primo nella classifica degli album più scaricati da iTunes prima ancora di uscire. I suoi tour fanno sempre sold out nelle principali città italiane. L’ex “enfant prodige” della musica classica italiana si gode i suoi folgoranti successi e si tiene alla larga dalla negatività degli haters. I suoi progetti di musica classica contemporanea sono sempre stati accolti con grande entusiasmo dal pubblico, nonostante un coro di critiche all’indirizzo del compositore proveniente da alcuni esponenti di spicco del mondo classico accademico. Lui, però, dietro quell’aria un po’ svampita, va dritto per la sua strada e custodisce gelosamente l’amore per le piccole cose. Perché, dice, “…perdere di vista le piccole cose può andare ad intaccare la comunicativa della mia musica”.
Ladies&gentlemen, Copyisteria intervista Giovanni Allevi
Lei ispira stima e simpatia “a pelle” per la sua indole un po’ naif, oltre che per il talento. Era così anche prima di diventare “famoso”?
Soprattutto da adolescente avevo un carattere introverso, e spesso facevo discorsi pessimistici. Poi non so bene perché, ho deciso di aprirmi al mondo esterno, di accettare le mie fragilità e di pensare alla cosa più importante: amare! Amare comunque e sempre, qualunque sia la mia condizione, e non dare mai per scontato anche un solo secondo che ci viene concesso di vivere!
Cosa pensa di quegli artisti che, appena ottenuto il successo, si sentono in diritto di millantare la loro superiorità intellettuale?

Ci vuole una grande saggezza per fare i conti con il “successo”, e credo sia una condizione a cui ancora debbo abituarmi. Ma ora dico un’assurdità: non lo voglio il successo! Voglio sentirmi parte dell’umanità che tutti i giorni lotta per le piccole e fondamentali cose. Perdere di vista questo può andare ad intaccare la comunicativa
della mia musica.
Ha sempre dichiarato che il suo sogno è quello di far diventare “di tutti” la musica sinfonica. Il suo ultimissimo lavoro “Sunrise” è già al primo posto su iTunes, i suoi concerti sono tutti sold out: direi che ce l’ha fatta. Si sente un po’ un “rottamatore” della musica classica?

In un certo senso si, ma voglio escludere ogni carattere “violento” all’espressione. Inseguo il sogno di un cambiamento, che non sia però un radicale voltare pagina. La Tradizione Classica contiene del valori straordinari che debbono essere mantenuti e al tempo stesso mutati, affinché restino aderenti al Presente. Dunque propongo un senso evolutivo della musica, non di brutale “rottamazione”.
Una mia amica mi ha fatto notare che lei somiglia terribilmente al protagonista del film “Shine”, Noah Taylor. Glie l’hanno mai detto? Ha mai visto quel film? Che film ama Giovanni Allevi?

Ero talmente innamorato di quel film che quando ero professore di Educazione Musicale alla Scuola Media, costringevo tutti i miei alunni a guardarlo. Attenzione, la Musica può farti del male! E’ un continuo confrontarsi con una perfezione irraggiungibile, un estenuante superamento dei propri limiti e l’incontro col giudizio esterno, che può gelare la tua spinta interiore. Ne so qualcosa. Più che mai è importante sapersi accettare ed essere consapevoli che è l’imperfezione il nocciolo dell’essere umano.

Alcuni dei suoi successi più noti sono nati dopo un’esperienza estremamente forte. “Joy”, “Sunrise”. Le sue opere hanno quasi sempre il sapore aurorale della rinascita. Cosa sarebbe la musica senza la paura, il panico e tutti quegli stati d’animo che ci fanno perdere il contatto con il mondo reale?

Io spesso sono attraversato da momenti di buio. E’ come essere sott’acqua e cercare di venire a galla disperatamente per respirare. Ecco cosa è la Musica per me! La ricerca di una boccata d’ossigeno, inseguire una luce ed una purezza, proprio perché non sono dentro di me.
Ama parlare di musica?

Si, moltissimo. E’ strana la Musica: ha un lato logico, fatto di regole ferree. Il massimo dell’astrattezza e della tecnica…che si risolvono nel calore dell’emozione, fino a raggiungere la nostra vita quotidiana e a diventarne parte.

di Giuseppe Piacente

Author: copyisteria

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