GUARDIANI DELLA GALASSIA 2, di J. Gunn | Ritornano i supereroi con superbattute

Film: Guardiani della Galassia 2

Anno: 2017

Regia: James Gunn

Genere: cinecomic

Cast: Chris Pratt, Vin Diesel, Zoe Saldana, Bradley Cooper, Kurt Russell, Sylvester Stallone

 

I Guardiani sono pressappoco lì dove li avevamo lasciati. In una delle loro scorrerie, il procione Rocket Raccoon, il John Belushi della compagnia, ne combina una delle sue e questo dà il là a tutta una serie di disavventure, fughe, combattimenti ecc. Prima però viene finalmente svelato il segreto che ci ha tenuti col fiato sospeso per tutto questo tempo: Chi è il padre di Peter Quill/ Starlord? La risposta è presto servita, si tratta di Ego (Kurt Russell), il celestiale creatore di mondi, personaggio carismatico ed enigmatico.

E BENVENUTI A ‘STI PROCIONI- L’armata bracalone dell’Universo Cinematografico Marvel ha una nuova missione da compiere, identica alla prima, salvare l’Universo. I pionieri del nuovo stile Marvel, riassumibile nella formula “risate, mazzate e trionfo dell’estetica anni ’80” (se avete visto il teaser di Thor Ragnarok ve ne sarete definitivamente accorti), tornano a fare danni in giro per la Galassia per il più classico dei bigger & louder sequels.

Guardiani della Galassia 2

Brutti, sporchi e cretini, ma hanno anche dei difetti.

La formula, per James Gunn e la sua accozzaglia di supereroi con superbattute, è sempre la stessa: cast galattico, ritmo alle stelle, atmosfera fracassona e tanto humor. Svanito l’effetto sorpresa, si punta a consolidare la formula alzando, per quanto possibile, l’asticella dello spettacolo. Alcune sequenze sono da scompisciarsi e Drax, il gigante Dave Bautista, contende a Rocket Raccoon e a baby Groot la palma di personaggio più esilarante di tutti, per la serie “…chi l’avrebbe mai detto”.

E’ tutto così grondante fan service, easter eggs e extracredits che il film sembra un’abbuffata e il regista il re dei rinfreschi. I titoli d’apertura sono accompagnati  dall’ormai immancabile pianosequenza che non avrà il gusto “meta-“ di quello visto in Deadpool, ma è comunque una gioia per gli occhi e per le orecchie. Già, perché la musica, come da tradizione, è forse il personaggio principale e Father&Son di Cat Stevens scandisce il “cuore” del film, il momento più commovente.

Atro pezzo forte della casa è il ringiovanimento artificiale di uno dei protagonisti, nella fattispecie Kurt Russell. Dopo Michael Douglas/ Hank Pim in Ant Man sta diventando un’abitudine. Ma non è tutto, perché a fare il proprio ingresso (troppo in punta di piedi?) nel mondo dei cinefumetti è nientepopodimeno che Sylvester Stallone.

La regia di James Gunn segue con dovizia di dettagli e ritmi serrati (quasi un ossimoro) le diverse linee narrative, alcune molto serie come il rapporto tra Peter e suo padre o la lotta fratricida tra le figlie di Thanos, altre spassose come il rapporto tra Drax e la new entry Mantis, senza che ciò crei cali o scompensi nel racconto.

I detrattori del genere parleranno di “solita buffonata”, in realtà lo show pirotecnico fa da confezione ad un discorso molto serio sull’Ego, appunto, vero male dei nostri tempi. Guardiani della Galassia vol.2 è l’ennesima conferma di quanto alla Marvel sappiano il fatto loro.

 

Author: copyisteria

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