CINEMA&SPORT. Quando BIRDMAN incontra la SERIE A | Un vecchio tifoso e il suo alter ego

L’IMPREVEDIBILE VIRTù DELL’IGNORANZA ovvero “Quando BIRDMAN incontra la SERIE A”

Un uomo silenzioso sulla sessantina cammina nervosamente. “Come siamo finiti in questo cesso?”, sussurra l’alter ego al vecchio tifoso. I due sono fin troppo simili per essere due persone distinte ma chi segue è visibilmente più giovane, piacente e porta addosso i colori di una squadra di serie A.

“Guardati. Sei triste, un perdente, la mia brutta e vecchia copia. Non hai neanche rinnovato l’abbonamento allo stadio, perché con quei soldi ti ci dovevi pagare la rata della macchina. Ricordi l’estate del 1999, quando Vieri passava dalla Lazio all’Inter per una cifra record che oggi ci comprano un buon centrocampista? Ricordi quando arrivò Sheva e i tuoi idoli si chiamavano Thuram, Maldini e Zidane? Tu eri al settimo cielo, noi eravamo al settimo cielo. Te lo ricordi, tacchino ripieno?”

“Maledetto. Me lo ricordo come se fosse oggi. Sembra il secolo scorso e in parte lo era. Tribuna coperta, seggiolino arancione, settore B, posto 116. Polverizzato, annientata: ecco la sorte che spettava al calcio italiano e alla mia fede di tifoso. La mia salute è durata più del mio campionato preferito”.

“Il calcio italiano era Paperopoli, i presidenti più che sceicchi, le casse senza fondo, i tifosi sempre in festa e se ci pensi bene quel quadretto idilliaco avrebbe dovuto destare sospetti già allora. Da quel dì ad oggi, 2015, tre ere geologiche, un big bang e una catastrofe nucleare. Il Milan di Sacchi e di Capello, la Juve di Trapattoni e di Lippi appartengono al trapassato remoto, primo mesozoico. Non c’era ancora l’uomo nella sua forma definitiva. Il presente è la retrovia continentale, l’oblio o al massimo Eto’o che torna per svernare. Suvvìa. Delle “sette sorelle” ti sfido a riconoscerne una. Siamo un timido vagito in mezzo alle urla iberiche e ai cori inglesi. E tu? Ma guardati, sei decrepito! Non ridi da almeno sei anni. L’ultima volta che la tua squadra ha passato il primo turno di Champions League avevi ancora i capelli e piacevi ancora a tua moglie. E adesso…”

“Zitto!!!”

“Adesso la tua squadra e il tuo campionato fanno pena e tu non piaci a nessuno!”

“Taci! Io sono un tifoso vero! Non ne fanno più come me, vattene! Risorgeremo. La Serie A resta comunque il campionato più diffic…”

“Ahahahahahah, per favore non dirlo! Conserva un po’ di dignità. Guarda come se la ride sotto i baffi quel Guardiola. E guarda quei tifosi del Real Madrid. Del resto, è facile gioire per una squadra che paga un terzino 100 milioni. Credi davvero che se Pogba fosse esploso all’estero ora sarebbe un giocatore della serie A?”

“Torneremo a puntare sul vivaio. Ecco la strada. Noi siamo gente con gli attributi!”

“Sei patetico se pensi che si possano vivere ancora quei giorni. Girati intorno, il mondo è cambiato e tu sei il passato. Guarda la serie A di oggi. Ti sembra calcio vero? Ti sembra gioia quella dipinta sul volto dei tifosi italiani nelle trasferte europee? Siamo falliti, bolliti, ricacciati nella dimensione che più ci è consona, in paese, dove i presidenti guasconi e provinciali si divertono a fare la caricatura di sé stessi e gli allenatori difendono l’indifendibile per conservare la pagnotta”

“No…basta!”

“Svegliati! Una volta tifavi per le star del calcio, oggi ti scaldi per questi nessuno. Quando verrà concessa l’occasione di rivivere quelle emozioni in Italia tu sarai già morto, oppure gli asini voleranno come uccelli”

A queste parole, il vecchio tifoso si ammutolisce e poco dopo opta per un gesto estremo.

È di poche ore fa la notizia che cinque squadre italiane sono passate agli ottavi di Europa League.

di Giuseppe Piacente

 

Author: copyisteria

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