CINEMA. PROPRIO LUI?, di J. Hamburg | Beata ignoranza!

RECENSIONE CON SPOILER- I tempi della satira sociale feroce dei Monty Python e del genio comico di Mel Brooks non li ricordiamo neanche più. Senza scomodare i padri della parodia, oggi si sta con tutte le scarpe impantanati in questa nuova comicità made in USA che fa del citazionismo spicciolo e della risata facilona e sguaiata i suoi assi portanti. Dovessimo segnare una data, diremmo da Scary Movie- 2000- in poi.

John Hamburg, uno dei padri della commedia demenziale del nuovo millennio (sceneggiatore di “Ti Presento i Miei” e “Zoolander”), torna sull’equivoco trito e ritrito dell’incontro tra fidanzato e famiglia di lei, ma qualcosina è cambiato. De Niro e Stiller sono diventati la star di Breaking Bad Bryan Cranston e l’idolo delle ragazzine James Franco. Lui- Franco- è un ultratrentenne genio della programmazione di videogames ricco, dissoluto e incredibilmente scemo che per fare colpo sui genitori della sua ragazza (la bella Zoey Deutch), [spoiler] li accoglie nella sua lussuosa casa urlandogli in faccia: “Ah, ecco quei figli di puttana dei Fleming!”. E già lì inizi a capire che non si tratta propriamente di Ben Stiller.

Anche se ufficialmente è una commedia, il linguaggio è parodistico e grottesco. Il tono è leggero leggero il che sembrerebbe un bene, se non fosse che “leggero” ci mette pochissimo a diventare “gratuito” e poi “stupido”. Dopo venti minuti, siamo già passati ad aggettivi molto più definitivi: “insopportabile”, “idiota”, “pesante”. Colpa di una scrittura arida, di un protagonista sbagliato, di un vuoto concettuale disarmante e, ad onor del vero, anche di un doppiaggio che non si spende più di tanto. Le uniche cose da salvare in questo disastro sono gli attori, giustamente sopra le righe.

I pezzi forti di Proprio lui? vengono centellinati [spoiler], come la gag del bagno a spruzzo che torna e ritorna nel film manco fosse un livello narrativo oppure le avances “pubbliche” spinte del protagonista alla madre della sua fidanzata, che sono valse al film alcune accuse di sessismo. Fosse solo questo il problema!

Invece del goffo poveraccio che “più lui soffre più noi ridiamo” alla Woody Allen o alla Ben Stiller, qui ce n’è uno che vorremmo vedere soffrire e che invece vediamo vincere, uccidendo a colpi di kung fu domestico i capisaldi della comicità di derivazione ebraica.

Anche se molti adulti in sala ridevano (Ridevano del film e non col film, ne sono certo) qui non si ride, a meno che non siate dei 14enni lesionati che si sganasciano se dici “Cazzo” e si rotolano a terra se dici “Doppio cazzo in culo”, come il fratellino della ragazza (che somiglia molto al target cui è rivolto il film).

il film si bulla di sé stesso e della sua beata ignoranza. Ad un certo punto [spoiler] il personaggio di Cranston si accorge di aver già visto una “cosa” nel film La Pantera Rosa, ma il personaggio di Franco non ha idea di cosa sia. Invece del goffo poveraccio che “più lui soffre più noi ridiamo” alla Woody Allen o alla Ben Stiller, qui ce n’è uno che vorremmo vedere soffrire e che invece vediamo vincere, uccidendo a colpi di kung fu domestico i capisaldi della comicità di derivazione ebraica.

Come se non bastasse, dobbiamo anche sorbirci il suo percorso interiore di ex ragazzino disagiato, da cui sarebbero nati in seguito i metodi cafoni, l’amore per le fighe e la volgarità, che ricordano molto da lontano la combriccola di lupetti arrapati e impasticcati de Il Lupo di Wall Street (tra i produttori c’è anche Jonah Hill che lì era mattatore). Per concludere con il parallelismo azzardato, quello di Scorsese era un gran film e ciò che in quel film serviva a definire una storia ed un mondo folle e irresistibile fatto di eccessi e perlopiù di giovani maschi, qui serve soltanto ad attirare l’attenzione sul nulla, come a raschiare il fondo di un grosso barile in cui ristagna un’alce imbalsamata annegata nel suo piscio. Meglio lei che noi.

di Giuseppe Piacente

Author: copyisteria

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