35 anni (nato l’11 settembre 1978), Francesco Amato ha vinto un premio al Torino Film Festival del 2001 per il cortometraggio “Figlio di penna”. Ha ricevuto, inoltre, una nomination al David di Donatello nel 2007 per il suo film di diploma “Ma che ci faccio qui!”
Francesco Amato mentre gira “Cosimo e Nicole”
F.A.-Innanzitutto mi permetta di ringraziare tutti i presenti che ho visto concentrati e interessati davanti al mio film. E’ sempre un’emozione forte per un regista.
Come mai in questo film lei ha deciso di seguire un doppio binario, sociale e sentimentale?
Francesco Amato intervistato a Molisecinema 2013
F.A.- E’ vero, il film è complesso e ruota attorno a queste due dimensioni. Quello sociale e quello sentimentale sono due aspetti molto presenti nella vita di tutti noi e mi piaceva far vedere quanto l’uno abbia delle ripercussioni sull’altro. Chiunque abbia trent’anni adesso, sente tantissimo la pressione delle grandi scelte politiche sulla propria individualità. Il sociale va ad influire su ciascuno di noi.
Cosa comporta girare un film itinerante e dinamico come questo “Cosimo e Nicole”?
F.A.- E’ bellissimo. Il viaggio che si vede in questo film è stato il viaggio reale di una troupe nutrita di persone. Mi emoziona sempre notare quanta vitalità si sprigioni da una troupe cinematografica che si muove compatta per realizzare insieme un progetto. “Cosimo e Nicole” è stato girato a Genova, a Torino (comprese alcune scene francesi), un pochino in Francia, a Bruxelles e a Roma. Da un punto di vista umano, è stato un film incredibile.
“Cosimo e Nicole” è un film molto musicale. La musica rock accompagna questo viaggio incredibile di questi due ragazzi. Abbiamo visto molte grandi band alternarsi sullo schermo: dai Bud Spencer Blues Explotion ai Verdena. Dai Marlene Kuntz agli Afterhours.
F.A.- Esatto. Ha detto tutto lei [ride]
Il momento è quantomai giusto per passare alla musica live.
