Scrittore: Ernest Tidyman
Titolo: Shaft tra gli ebrei
(collana Big Sur)
Anno: 2017 ried.
Ritorna l’icona blaxploitation per antonomasia che al cinema ha avuto il volto inimitabile di Richard Roundtree, primo Shaft di celluloide e poi di Samuel L. Jackson (…sentilo prendere un po’ per il culo Leo DiCaprio). La scrittura creativa e pirotecnica di Ernest Tidyman ricostruisce in questo secondo capitolo della saga (uscito nel 1972 e quì riproposto dai tipi di Big Sur) la New York degli anni settanta piena di pathos e musica funk ed estetica tarantiniana antelitteram (specie quella di Jackie Brown). Il libro contiene, tra le altre cose, un montaggio cinematografico, il Miles Davis di “On the Corner” e il corpo statuario di Darine Stern (la prima modella di colore nuda su Playboy).
Ernest Tidyman, scrittore e romanziere di grande attualità, disegna una storia noir-blaxploitation con molti dedali afroamericani e multiculturali, donne bianche bellissime (“…nella penombra si contorceva nel tentativo di vedersi la nuca allo specchio”), un gruppo di ebrei a caccia di diamanti tra poliziotti corrotti, insaziabili amori illeciti, pallottole vaganti e mezzo milione di dollari che Shaft dovrà recuperare. Nulla è al posto giusto e un armonioso susseguirsi di eventi porta il protagonista alla soluzione più “brillante” in una gustosa America piena di personaggi surreali, che sembra un biglietto da visita per moderati e impertinenti neo hipster decisamente black. Un viatico spassoso per chi è in cerca di emozioni cinematografiche e spassose storie sulle orme di Elmore Leonard.
di Giuseppe Maggioli